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mercoledì 13 gennaio 2010

2 - Frammenti di diario

“…C’è qualcosa che non va oggi, ma non so cosa. E’ una sensazione di essere finti e di non appartenere a questo mondo. La cosa non quadra.
(...)
Non so domare e placare le mille voci in testa che dialogano tra loro senza respiro e senza senso, senza che io possa fare nulla per prevalere su loro. La mia testa è controllata da una Forza Superiore Negativa.
Vorrei un unico Io, vorrei non fosse così frantumato, disgregato quindi debole e fragile.
Vorrei guardarmi intorno e non avere la percezione che tutto sia irreale e finto perché il mio Mondo è quello giusto e vero.
Vorrei non vivere costantemente con il senso di paura di qualcosa di negativo che deve accadere.
Vorrei non tenermi sotto controllo tutti i giorni per non far succedere Dio solo sa cosa.
Vorrei non avere più crisi in cui romperei tutto ciò che ho intorno, me compresa, dove A. mi deve tenere a forza.
Vorrei riuscire ad addormentarmi senza tenere la luce accesa in camera e il mio vecchio orsacchiotto con me, con la paura che arrivino i mostri non ben definiti.
Riuscire a svegliarmi la mattina e andare al lavoro, fare la spesa e riordinare casa, ecc… come tutte le persone del mondo non significa stare bene perché cambia il modo in cui faccio queste cose. Non credo sia normale lasciare il carrello in mezzo al supermercato e correre a casa perché chissà quale strano pensiero m’è venuto in testa, o non acquistare più quelle arance solo perché un poveretto stava lì vicino a me a comprarle o ancora cambiare ordine di acquisto del cibo solo perché dietro ho la percezione che qualcuno mi stia seguendo, o non riuscire a chiudere occhio perché dietro le palpebre ho uno scorrere veloce e pesante di numeri metallici in sequenza e la percezione che la stanza sia divisa in due nel senso dell’altezza con una grossa biglia centrale di acciaio, ecc…ecc…Dico queste cose ora che sono lucida e che mi rivedo in quegli esempi di situazioni, ma lì per lì non mi rendo conto dell’assurdità e del disagio del momento.
Per favore, Dottore mi aiuti a trovare la strada giusta da percorrere perché da sola mi sembra di impazzire.
(...) …Come posso definire lo stato in cui mi trovo ora per non dire da sempre? Scrivo di getto, anche se mi riesce difficile perché non digito i tasti giusti e poi alla fine dovrò rileggere il tutto per correggere. Ho telefonato ad A. sperando che sentire la sua voce mi potesse calmare. Sto male. Ma è un male interiore nel profondo, dentro il cervello dentro l’addome dentro l’anima. Un Vuoto assolutamente inspiegabile e irreale come l’esterno, come tutto quello che mi circonda. Solo stando in un angolo nella camera in casa a fissare chissà che cosa posso ritrovare la mia pace immersa dentro di me, nel mio Mondo. Una paura inconcepibile per qualcosa di brutto che accadrà. E’ tutto finto, è tutto montato, vorrei uscire di scena. Faccio fatica a scrivere perché in questo momento i pensieri non vanno troppo veloci, come spesso accade, ma troppo lenti e le lettere non si legano insieme. Comunque una serie di frasi e parole senza senso invadono la mia mente: “vaso blu con i fiori bianchi” “Eisenhower” “prati innevati” “numeri in codice” “blu di Prussia” “Eleanor rigby” …Avrei preferito scrivere a mano ma qui *** non posso, mi si chiederebbe cosa stia facendo. Penso che scrivere mi scarichi un poco, per questo sto qui a digitare tasti fondamentalmente a caso. Non credo che quello che io ora stia scrivendo abbia un senso, non c’è punteggiatura, non serve all’umanità. Non so esattamente cosa vorrei in questo momento, ma di certo non vorrei essere qui *** perché in questa condizione mi potrebbero vedere instabile, piena di movimenti insensati, assente…credo di essere trasparente, mi sto distruggendo le mani, vorrei scomparire, non esistere più. Vorrei parlare con il Dottore ora, in questo momento perché come mi sento ora in ospedale non mi ci sento, per cui è poi difficile riproporre certi stati. Domani il Dottore non c’è in ospedale e la cosa mi fa star male dentro, senza sapere il perché ovviamente. Perché sono così attaccata a lui??? Alle 14 vedrò la Dottoressa. Tra quanto? Non lo so. Non so quantificare bene il tempo. Fra un’ora? Due? E quanto dura un’ora? Un attimo? Non lo so quanto dura una giornata, so che ad una certa ora esco da qui ***, poi devo andare in ospedale e poi aspettare che mi si chiami per il colloquio. Domani c’è lo psicologo. Bel pensiero! Devo prendere l’autobus, sarà terribile. Ma non ci pensiamo. Sono già le 9. Ho scritto per mezz’ora e non me ne sono accorta. Ho scritto molto? Poco? Non importa. Ancora però non mi sento bene. Questa mattina mi sono dimenticata di mettere il deodorante e mi manca quel buon profumo rilassante di borotalco. Peccato! Non sono triste, non sono agitata, ma se potessi lancerei una sedia contro la finestra, urlerei e mi scolerei tutti i farmaci che ho sperando di cadere quanto prima in un sonno veramente profondo. Ancora non mi calmo, solo le 9.05. Che faccio? Vorrei bere il mio frullato di latte e banana. Il latte mi calma. Accadrà qualcosa di brutto, lo sento. Non l’apocalisse, ma qualcosa qualche evento che turberà il mondo. Giorni fa ho visto delle mucche in strada, poi il terremoto, i cani che abbaiano continuamente, la gente per la via che prega. E’ terribile. Non riesco a concentrarmi, so che passerò la mattina a guardare l’aria in silenzio.”


"Niente è come sembra" Franco Battiato - 2007

2 commenti:

  1. brava mi è piaciuto devi essere una persona capace

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  2. Ti è piaciuto il frammento? Sono felice! Quindi ti è arrivato il mio "stato mentale", le mie emozioni... Che cosa intendi per persona "capace"? Potresti spiegarti meglio?
    Grazie ancora per il commento, chiunque tu sia :)

    RispondiElimina

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